
La chiesa di Sant'Antonio di Salvenero
La romanica chiesa di Sant'Antonio di Salvenero si erge tra Codrongianos e Ploaghe ed è caratterizzata da una facciata di calcare e pietra vulcanica. All'interno è conservata la statua del santo, protagonista di un presunto miracolo nel 1560
La chiesa di Sant'Antonio di Salvenero, compresa nel territorio di Codrongianos ma profondamente legata alla comunità di Ploaghe, si trova nei pressi della centrale elettrica, a poca distanza dal tempio vallombrosano di San Michele e dai resti di Sant'Antimo di Salvenero. Sebbene priva di attestazioni scritte, gli storici ne hanno datato l’edificazione al primo quarto del XIII secolo per via degli elementi architettonici e della chiara impronta romanica. Il nome "Salvenero” deriva dall’omonimo borgo ivi presente, abbandonato negli ultimi anni del Settecento.
La maggior parte degli studiosi attribuisce la costruzione ai monaci di Vallombrosa, i quali eressero anche un eremo nella zona. L’aspetto attuale della chiesa di Sant’Antonio di Salvenero è caratterizzato da una facciata a due colori, composta di calcare e pietra vulcanica, sulla quale è posizionata una luminosa apertura rettangolare triforata.
La chiesa ha una sola navata lunga tredici metri, coperta
da un soffitto ligneo e conclusa dall’abside orientato a sud-est, è priva
dell’altare originario e presenta due strutture settecentesche che impediscono
la vista dei fianchi originari. All’interno si trova la statua di Sant’Antonio, recentemente restaurata e legata ad
un evento profondamente scolpito nella tradizione: nel 1560 ben 25 fedeli
affermarono con convinzione assoluta di aver visto il manufatto sudare, fatto
che condusse all’instaurazione di un processo canonico.